10 domande scomode

Dieci Domande Scomode: Cos’è il fenomeno UFO?

di Sergio Bellucci –

Con questa intervista a Vladimiro Bibolotti, Presidente Emerito del Centro Ufologico Nazionale (CUN) inauguriamo una serie di interviste sui temi più rilevanti del nostro tempo.

Dieci domande scomode a Vladimiro Bibolotti

Vladimiro Bibolotti

1)  Presidente Bibolotti Lei è stato a capo di una storica associazione nazionale che si occupa di avvistamenti di  oggetti non identificati. Questa associazione ha rapporti con importanti istituzioni pubbliche e private in Italia e nel mondo. Quale esperienza porta con se di questa rete di incontri?

Vorrei innanzitutto fare una premessa prima di entrare nel merito e rispondere a queste “dieci domande scomode”. Ringrazio da subito Sergio Bellucci per come ha impostato l’intervista, in occasione del ”Ufo Day’s” celebrata il 2 luglio come data del presunto crash di Roswell. Infatti è la prima volta negli ultimi vent’anni passati tra convegni dibatti e interviste, di cui dieci passati da segretario generale e dieci da presidente, che mi vengono rivolte finalmente delle domande argute e stimolanti, su un argomento così complesso e particolare, sulla controversa tematica della presenza nei nostri cieli, degli UFO  i misteriosi oggetti volanti non identificati, presumibilmente di natura non terrestre ed i loro occupanti. Il mio impatto da dirigente del CUN una delle più antiche associazioni private nel mondo fondata nel lontano 1966 è stata fin da subito impegnativa. Appena nominato segretario del CUN fui invitato ad un convegno sullo spazio e su Marte, ( http://web.tiscali.it/mimmoacri/montecer.htm )  Naturalmente un convegno di due giorni  nel cui programma erano previste personalità del calibro di Umberto Eco, Severino,  Formisano, Rubbia, e Bignami, oltre ad altri illustri ospiti. Fu per me una scommessa  ma anche uno shock e vedere associato il mio nome accanto a quei giganti. Mi venne in soccorso l’allora comandante del RGS Reparto Generale Sicurezza dello Stato Maggiore Aeronautica, reparto che in Italia si occupa per motivi di sicurezza degli avvistamenti UFO;  che mi autorizzò a presentare una breve documentazione declassificata di sintesi degli segnalazioni UFO  in Italia. Poi sempre a livello istituzionale, ricordo che tramite un’altra associazione costituita ad hoc, su suggerimento di esponenti del CNR, per interagire nel mondo accademico fu costituito  il CIFAS di cui fui uno dei fondatori, un centro di studi avanzati privo dello scomodo acronimo UFO e che fu attivo con conferenze nelle Università di  Urbino, Roma Tor Vergata,  presso il Rettorato dell’università di Ancona, oltre a svariati convegni fatti presso un centro culturale all’interno del Vaticano. E sempre in Vaticano ho coltivato l’amicizia con Mons. Corrado Balducci che era stato un membro della Segreteria di Stato Vaticana e considerato l’ufologo del Papa. Certamente non è facile affrontare tematiche così particolari, in ambito accademico e istituzionale, mantenendo un rigore e un ragionevole dubbio nell’affrontare una  tematica, così ricca di manifestazioni incredibili, con eventi mostranti una tecnologia a noi ancora irraggiungibile. Il culmine di un riconoscimento al nostro operato fu un invito rivoltomi per ben due anni presso il Dipartimento di Scienze Spaziali  presso l’Accademia delle Scienze di Bulgaria a Sofia. Infine sono stato invita in diverse Caserme a Roma presso quella dei Granatieri del Presidente della Repubblica e presso il Comando Militare a Venezia, citando t le più significative  non posso non ricordare i Simposi Mondiali sugli UFO del CUN fatti a San Marino sotto l’egida del loro Governo, dove conobbi scienziati come Frank Drake padre del SETI , astronauti e militari russi e americani, docenti di Harward ed altri luminari a dimostrare al contrario di quanto riportino i media  o certi settori della ricerca  dell’importanza del fenomeno UFO del suo impatto sull’umanità negli ambienti Istituzionali.

Quindi il ragionamento mi porta ad affermare che lo studio degli ufo è di fatto uno studio di Intelligence, che quindi riguarda particolari settori della difesa e che pochi sono gli scienziati ammessi in tale consesso ristretto. Il Fisico matematico e ufologo Jaques Vallè, collaboratore di  J.Allen Hynek, astrofisico scettico sul fenomeno ufo e ricredutosi poi dalle evidenze chiamò queste persone “Il collegio invisibile”. Come invece mi ha colpito l’atteggiamento di negazione in pubblico da parte di certi scienziati e poi magari la sera a cena in un momento conviviale, davanti a un buon vino francese, lasciarsi andare a confidenze dove ammettevano senza tenti giri di parole che il fenomeno era reale e che magari avevano vissuto una esperienza e che però per motivi accademici negavano il tutto per evitare ritorsioni. , Quindi come esperienza personale non faccio mistero del mio convincimento che il problema degli UFO è innanzitutto è un problema di Intelligence e che tocca limitati e determinati comparti della ricerca. Solo chi possiede il NOS Nulla Osta di Sicurezza/Segretezza, può conoscere determinati fatti e se non ha bisogno, cioè il “Need To Know”, piò scordarsi di ricevere informazioni e documentazioni appropriate. In USA persino il capo dell’FBI Hoover nel lontano  1950 lamentava che “Gli UFO sono considerati top secret dagli ufficiali dell’intelligence sia dell’Army che dell’ Air Forces” e che aveva ricevuto l’ordine governativo di far stare l’FBI fuori dall’affare UFO. Una ricerca negata e rimasta occulta per oltre settanta anni. Poi dagli anni duemila qualcosa è successo e finalmente si sono avute le conferme dell’esistenza di determinati apparati che costantemente seguivano il fenomeno ufo, oltre che seguire e monitorare le varie associazioni private di ufologi che producevano documenti e ricerche sul campo, mettendo talvolta in difficoltà ed imbarazzo tali apparati.

2) Il fenomeno UFO sembra avere radici antiche, addirittura storiche. Perché oggi sembra più una vicenda di intrighi militari, di confronti geopolitici, di rapporto tra le élites al comando e le persone comuni?

Troviamo fin dai tempi più remoti, come nelle caverne,  dei  graffiti raffiguranti umanoidi od oggetti che sembrano librarsi in cielo e rassomiglianti alle attuali forme degli UFO.  Le Tavole sumeriche contengono  descrizioni di civiltà venute da altri mondi, che avrebbero erudito l’umanità nelle arti nelle conoscenze scientifiche come in astronomia, in agricoltura. Quindi Il fenomeno degli UFO  conosciuto anticamente e testimoniato dagli scribi militari, fonte certamente più seria rispetto alle tradizioni orali. Troviamo ad esempio, nei testi sanscriti dell’antica India ricche descrizioni minuziose di battaglie aeree, molto coerenti con le attuali dottrine di volo, come nel Mahabharatha, Samarangana Sutradhara, Rig Veda, Purana, Bhagaravata  e nei Vimanika Shastra. Anche nelle narrazioni bibliche troviamo racconti  di salite nel cielo o apparizioni di carri celesti come le Merkava, o il carro di Ezechiele o quello di Elia, con descrizioni coerenti della Terra vista dall’alto, descrizioni  confermate anche dei primi astronauti.   Oppure come  cronaca storica,    nel 329 a.C. quando Alessandro Magno nella campagna militare in India, l’esercito greco fu “sorpreso e attaccato” da due scudi argentati volanti, mentre tentavano di  attraversare il fiume Jaxarte. Senofonte,  una delle figure più autorevoli della storiografia classica, nel suo “Anabasi”, fa una classifica degli oggetti volanti avvistati in base alla loro forma; li descrive nelle forme a conchiglia, piatti, a campana, triangolari. Sempre in epoca classica, le descrizioni di scudi volanti narrati da storici come Tito Livio o  Plinio il Vecchio, nelle “Historiae Naturales”, racconta di “Clipeus Ardens” visti sfrecciare nel cielo dell’antica Roma uguali a quelle che comparivano nell’antica Grecia e che  classifica gli oggetti in fiaccole, lampade e bolidi volanti, nonché le travi volanti.  Giulio Ossequente, autore e storico latino del IV secolo d.c.  narra di avvistamenti (diurni e notturni) riguardanti “Scudi di fuoco”, “torce”, “più soli”, più lune”, “ruote luminose” ecc., apparsi su Roma e su altri luoghi. Dal “De Prodigiis”, il disegno di due Soli che apparvero su Alba nel 204 a. C..  Nel suo trattato di scienze naturali, Seneca racconta, con numerose osservazioni, di inspiegabili “travi luminose” che comparivano all’improvviso nei cieli delle città antiche.  Nel Medioevo sotto  Carlo Magno, vengono descritti eventi straordinari dove risulta che vascelli volanti presero a bordo alcuni abitanti della Terra per mostrare loro i sistemi di vita del popolo celeste. Anche nel periodo rinascimentale artisti come Giotto, Michelangelo, Piero della Francesca descrivono  o rappresentano  pittoricamente nubi che in realtà sembrano più oggetti tecnologici da cui fuoriescono raggi che penetrano la materia,  identiche a quelle osservate nel XX secolo. Nel 1520 si legge dalla Cronaca dei Fatti Prodigiosi di Corrado Licostene che una trave ardente di  enormi dimensioni grandezza fu vista in cielo, e la volta che si fu avvicinata alla terra, discendendo, bruciò molte cose, poi risalendo nel cielo assunse forma circolare. Anche nella battaglia navale di Lepanto nel 1571, gli storici militari descrissero un oggetto luminescente che sembrava osservare l’evento e poi rappresentato in un affresco dell’epoca.  Poi in Italia nel 1726 a Bologna sede della più antica Università europea, si svolse un simposio con esame di dotti e matematici interpellati per dirimere un fenomeno celeste  inspiegabile  cioè l’apparizione di una colonna di fuoco sopra la città di Bologna. Tale evento fu riportato e pubblica sulla Gazzetta di Mantova nello stesso anno. Un evento importante accaduto nel 1883 a Zacatecas in Messico osservato  dall’astronomo Bonilla durante uno studio sulle macchie solari, dove vide  una formazione di oggetti scuri che immortalò su diverse fotografie. Era il periodo delle misteriose Airship osservate a fine 1800 nei cieli del Nord America descritti con illustrazioni, sulle cronache dei giornali dell’epoca.  Anche il controverso caso forse del primo ufocrasch  accaduto ad Aurora in Texas, nel 1897, dove una di queste Airship precipitò al suolo dopo avere colpito un mulino del giudice del paese e dove trovò la morte il pilota, un misterioso piccolo essere definito “non di questo mondo” seppellito nel locale cimitero in una tomba anonima. Dal 1947 con l’avvistamento di Kenneth  Arnold, che viene considerato come il primo che apre l’era dei dischi volanti, sono i militari ad essere coinvolti direttamente, con rapporti e ricerche che vanno in USA dal Project Sign, Project Bear, fino al Project Blue Book  e alle recenti evidenze della TTSA con il rilascio di video autenticati dal Pentagono e dalla US Navy, alle prime evidenze in terra italica rapporti della Regia Aeronautica in periodo fascista i cui documenti,  verranno scoperti  70 anni dopo, e che verranno appunto chiamati gli X-file di Mussolini. Sempre l’Italia ha un primato importante, riguardo gli UFO  poiché l’Aeronautica Militare italiana è stata la prima nel mondo ad avere pubblicato  in Internet i suoi dossier sugli avvistamenti dal 2001  ad oggi, anticipando di ben sette anni la Britannica RAF o il CNES Francese  a cui seguiranno a ruota oltre una cinquantina di paesi che rilasceranno le documentazioni di UFO, specie nel continente sud americano, con la creazione di enti di ricerca militari e civili.  Stessa cosa nei paesi del cosiddetto campo socialista con Unione sovietica e gli altri stati sotto la loro influenza. Certo la sicurezza in cielo – e non solo – è sempre stata di competenza delle autorità militari aeronautiche, e delle varie Intelligence, che  per anni hanno sempre però negato e taciuto tale attività di monitoraggio negando con tutti i mezzi, leciti e non i fenomeni ufologici. Oggi sembra che questo stigma stia evaporando, visto le recenti vicende in USA dove ex funzionari della CIA, della NSA hanno permesso grazie al placet del Pentagono la visione su scala planetaria dei video ripresi dai piloti della USNavy, mentre cercano di intercettare oggetti volanti, la cui tecnologia non è comparabile con la nostra.

3) Presidente Bibolotti, per lei cosa sono gli UFO?

Andiamo per logica “ad escludendum”: gli UFO non sono un fenomeno naturale perché non seguono nessuna costante temporale nè geografica, né sono un fenomeno psicologico perché manifestatisi in periodi sia di stress bellico o pandemico, sia in periodi di pace, crescita e prosperità o in stati di benessere e sia nei periodi di crisi. Non sono un prodotto tecnologico terrestre in quanto se prototipi militari, visti su città turistiche e in ambienti a scarsa copertura di sicurezza, mai un prototipo sorvolerebbe zone abitate  rivelandosi allo spionaggio nemico. Mai utilizzato in conflitti bellici, rovesciando con il suo potenziale tecnologico le sorti di un conflitto. Mai utilizzati per fini commerciali e per ritorni economici. Mai usati tali ordigni nella corsa spaziale, in caso contrario staremmo già esplorando tutto il sistema solare ed oltre.

Come già descritto sopra e recentemente confermato dal Pentagono, se mai ce ne fosse stato bisogno,  gli UFO  sono  oggetti reali, fisici,  ma  che risultano  difficilmente comprensibili per le nostre capacità e conoscenze scientifiche. Quindi parafrasando il Truman del 1952 e le attuali dichiarazioni del Pentagono, che l’unica certezza su tali ordigni è che  nessuna nazione della Terra li può aver costruiti, si può concludere che siano stati progettati da qualche civiltà diversa dalla nostra, quindi una civiltà Extraterrestre. Ma parliamo pure di più civiltà extraterrestri visto il crescente numero di esopianeti scoperti e dove il loro numero in costante crescita pare ammonti a  nove miliardi (solo quelli abitabili presenti nella sola nostra galassia).  Considerando che il nostro sistema solare ha solo 5 miliardi di anni, è possibile che civiltà nell’universo molto più antiche abbiano invece risolto quei problemi che a noi paiono ancora impossibili, per le nostre leggi e sviluppo industriale. Quindi gli Oggetti volanti non identificati, sono una realtà ormai conosciuta e consolidata. E’ interessante notare che esistono molte tavole di comparazione rappresentanti  disegni di oggetti di svariate forme e modelli, di rapporti ufficiali, dove vengono descritti modelli tipologie di volo effettuate, colori, suoni luci evoluzioni, ma dove risultano sempre le diciture di “Non Identificato” quando dalle risultanze dei modelli sembra evidente il contrario, cioè tali oggetti sono ben identificati. In Vaticano, nel dizionario che viene sempre aggiornato con i nuovi vocaboli ritradotti in Latino, gli UFO diventano R.I.V. Res Inexplicatae Volantes,  cose volanti non spiegabili, trasformando il non identificato in non spiegato, mentre gli studiosi del fenomeno vengono ribattezzati in “Rerum Inexplicatarum Volantium Studiosus”. 

Inoltre a conferma della realtà fisica del fenomeno, in Italia ad esempio presso le Caserme dei Carabinieri esiste una modulistica ad hoc,  dove i cittadini possono effettuare segnalazioni di avvistamento che poi verranno girate al RGS-SMA per le opportune verifiche.

Quindi esclusi misunderstanding, errori di valutazione e percezione, ma rimanendo ancorati ai soli dati validi, l’unica spiegazione valida rimane per me che tali oggetti siano la testimonianza fisica di visite di velivoli di civiltà di altri pianeti. Certo ci sono atteggiamenti contraddittori sul fenomeno ufo ma a mio parere, è come la questione del bicchiere, di chi lo vede mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto. La realtà oggettiva è che ci troviamo difronte ad un bicchiere con dell’acqua. E ciò vale per gli UFO la cui realtà aldi là di alcuni aspetti rimane inconfutabile.

4) Secondo lei queste strutture o macchine sono tecnologie automatiche di altre civiltà o vedono anche una presenza fisica della razza che gli ha costruiti?

Proprio in questi giorni si parla del progetto sulla ricerca di Tecnofirme, cioè della ricerca di prove della presenza di manufatti extraterrestri, sulla Luna sui pianeti del Sistema Solare, anche sulla Terra. Questo progetto ammette implicitamente di essere stati visitati nel passato. Oppure la ricerca di attività mineraria sugli asteroidi o sui satelliti extraterrestri messi in orbita nei punti di Lagrange. Ciò ricorda molto la ricerca fatta da Dancan Lunan e inserita nel libro di Paul Watzlawick, “Realtà della realtà”, dove nel capitolo sulla comunicazione extraterrestre si parla della ricerca di un segnale ascoltato nel 1928 emesso da un “satellite” posizionato come una sentinella e che, raggiunto da un pianeta un sufficiente livello tecnologico di ascolto, dopo l’ultimo messaggio, si sarebbe spento avendo finito la sua missione. Il segnale decodificato da questo ricercatore riguardava un messaggio proveniente da Epsylon Eridani e conteneva la mappa del nostro sistema e la posizione della stella di Boote (Arturo), come era posizionato circa 15mila anni fa. Ma di tracce ne abbiamo avute anche sul nostro pianeta, se accettiamo la presenza degli ufo sulla Terra, allora dobbiamo considerare che i nostri cieli fin dall’antichità, abbiano visto il passaggio di oggetti provenienti da qualche altra civiltà magari in missione di ricognizione scientifica o turistica.
Il cosmologo  professor Rees Presidente della Royal Society declinò  che “l’assenza di prove non è prova di assenza” e sul fenomeno degli ufo ciò rende bene il concetto. La cosa vale anche per i casi di avvistamento di oggetti non identificati, atterrati , che hanno visto scendere esseri umanoidi che compivano carotaggi sul terreno per poi ripartire in maniera spettacolare. Il tutto è coerente con le dinamiche di una missione scientifica. E oggi grazie alle nuove tecnologie anche  le immagini di piccoli oggetti fotografati casualmente e considerati falsi perché troppo piccoli per poter ospitare degli equipaggi, assumono nuova luce visto l’uso di aerei senza pilota o i piccoli droni che volteggiano indisturbati sulle nostre teste. Ritengo dunque possibile la presenza sia di oggetti a distanza senza equipaggio ma anche le missioni con equipaggi extraterrestri. Tra l’altro ho appena curato la postfazione di un libro che si occupa dell’analisi sulla casistica di piloti di ufo.

5) Presidente Bibolotti, secondo lei c’è già stato un contatto con civiltà non-terrestri?


Se noi terrestri,  dovessimo esplorare un altro pianeta e atterrare  in missione di ricognizione, incontrando un loro abitante, non diremmo mai, “ok,  portami dal tuo presidente……” ma probabilmente ci comporteremmo in maniera defilata cercando ci capire il grado di sviluppo di quel pianeta.. I cosiddetti e sporadici contatti sarebbero avvenuti coerentemente come missioni di perlustrazione evitando di mostrarsi a popolazioni forse ostili.

Le religioni potrebbero essere il frutto  non tanto casuale di un incontro trasformato in un evento divinizzato. Si  spiegherebbero razionalmente anche le analogie tra i vari culti. In tutte le religioni gli dei arrivano dal cielo su carri, comete e altri fenomeni celesti. Tutti compiono miracoli, che rappresenterebbero poi l’uso di tecnologie allora sconosciute, come dominare o produrre il fuoco, il tuono, volare in cielo, viaggiare in poco tempo da un capo all’altro… Non è un caso che Arthur Clark sostenesse che “qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata sia indistinguibile dalla magia” (ad esempio i miracoli..), poi Michael  Shermer storico della scienza, statunitense,  abbia aggiunto che “qualunque intelligenza extraterrestre sufficientemente avanzata è indistinguibile da Dio”.

In realtà esiste il fenomeno dei “contattati” cioè persone che asseriscono di avere incontrato in circostanze molto particolari, esseri provenienti da altri mondi e visto i loro mezzi di volo. Poi esiste il fenomeno del “contattismo” cioè di persone che dicono di essere in contatto continuo, con altre entità sia sul piano fisico e o mentale tramite la telepatia. Qui non è possibile adottare i canonici strumenti della ricerca, in quanto siamo in presenza di testimonianze personali la cui unica prova è il credere alla persona e al racconto, come atto di fede. Tuttavia esistono molte situazioni incredibili in cui taluni hanno raccontato di tecnologie mostrate da questi esseri e diventate realtà molti decenni dopo. Lascio il ragionevole dubbio al lettore. Il Nobel per la chimica Kary Mullis, recentemente scomparso nel suo libro “Ballando nudi nel campo della mente” adombra l’ipotesi sia del rapimento e dell’incontro con alieni, e forse che la formula che lo ha reso celebre (cioè la PCR Polymerase Chain Reaction una tecnica che ha rivoluzionato il mondo della chimica  e della genetica), gli sia stata trasmessa da entità extraterrestri. Quando un giornalista mi chiede se credo agli UFO o agli extraterrestri, gli ricordo sempre che il problema UFO non vada affrontato con il metodo credere o non credere, ma studiando scientificamente tutta la documentazione esistente. In questo Stephen Hawking ha chiarito bene il concetto della conoscenza, che il problema non è l’ignoranza , ma il pensare di possederla.


6) Molti “complottisti” parlano spesso delle ricadute tecnologiche di possibili contatti con delle civiltà extraterrestri.

Ho avuto la fortuna di conoscere  il Coll. Philip Corso, autore del libro “The day after Roswell”. Corso, capo dell’OSS in Italia durante la seconda guerra mondiale e poi a capo di dipartimenti di ricerca e sviluppo tecnologie nemiche, nel suo libro tradotto in italiano, “Il giorno dopo Roswell” in cui sostiene che il compito affidatogli dai dirigenti del Pentagono era capire cosa ricavare dai rottami del disco caduto a Roswell, tramite la retro-ingegneria. Lui ha sostenuto che tramite questi studi si è arrivati a scoprire nuovi materiali come il  Kevlar, i chip, le fibre ottiche, l’acquisizione delle immagini termiche. Io credo personalmente, contrariamente ad alcuni miei colleghi, che se un ufo precipitasse da noi, difficilmente riusciremmo a capire la filosofia del progetto, quali materiali che tipo di motore o propulsione siano utilizzati,  se poi considerassimo che gli UFO arrivino sulla Terra, vorrebbe dire che il gap tecnologico che ci separerebbe sarebbe probabilmente di migliaia di anni, quindi sarebbe come portare un Jet F35 nell’epoca di Giulio Cesare. Cosa ne ricaverebbero gli antichi romani ?

7) Esiste una geopolitica degli UFO?

Certamente sì. Il problema degli oggetti volanti non identificati, riguarda anche la sicurezza nazionale. Il fenomeno era inizialmente studiato per capire se fossero armi segrete dell’avversario, se fosse stato utilizzato in funzione di pressione politica tra stati. Sembra che nel 1947, a detta di scienziati russi e bulgari che ho conosciuto, sul caso  Roswell, Stalin chiese ad un gruppo di scienziati di verificare l’accaduto, cioè se dietro il disco volante extraterrestre, non si celasse un’arma segreta. In fondo a Roswell vi era la base che ospitava l’unico “squadron” di aerei con armi nucleari. Quindi furono coinvolte le migliori  menti per capire se fosse stata una mossa per spaventare l’URSS, tra gli scenziati c’era anche Sergei Korolev, inventore dello Sputnik e capo della nascente astronautica  sovietica; Igor Kurchatov, padre della bomba atomica Russa; e Mstislav Keldysh, matematico, teorico e pioniere dello spazio. Furono consegnata migliaia di carte e Stalin chiese direttamente: “Sono armi americane?” No, compagno Stalin, non sono cose di questo mondo. “Bene, allora siamo tranquilli”. Con la guerra fredda la situazione geo politica non cambiava di molto. Da una parte gli USA per motivi di politica interna volevano mantenere la supremazia tecnologica e quindi gli UFO rappresentavano un problema anche di immagine. Lo stesso avvenne in URSS, dove gli UFO venivano considerati una mossa propagandistica dell’occidente imperialista, per cui ne negavano l’esistenza, pur avendo invece apparati di studio ad hoc. In Gran Bretagna, Winston Churchill seguiva il fenomeno, allertato dai rapporti dei piloti della RAF che durante la guerra nelle missioni sui cieli della Germania avvistarono oggetti luminescenti che, seguivano le loro squadriglie senza mai interferire con manifestazioni ostili, (cosa che avveniva egualmente con i piloti della Luftwaffe). Entrambe le aeronautiche pensavano di trovarsi di fronte ad armi segrete del nemico. Osservatori da altri pianeti? Esiste i una corrispondenza segreta tra Churchill e Eisenhower, su tali episodi. L’uso geo politico degli UFO si è manifestato in più occasioni. Il 30 Settembre 1971 USA e URSS firmarono un accordo sulle Misure per la Riduzione del Pericolo dello Scatenamento della Guerra Nucleare tra  le due Grandi Potenze. L’accordo fu firmato  da  Gromyko (URSS) da Rogers (USA) alla presenza di Nixon. Nel testo  l’articolo 3 recitava: ” Le parti s’impegnano a informarsi immediatamente l’un l’altra non appena si rilevino oggetti non identificati mediante i sistemi di preavviso di attacco missilistico, oppure si manifestino disturbi a questi sistemi o a corrispondenti mezzi di comunicazione, se siffatti fenomeni possono determinare il pericolo dello scatenamento della guerra nucleare tra i due Paesi“. Altro episodio fu quando nel 1994 il fisico italiano Tullio Regge su incarico della CERT, tentò di costituire un centro europeo per gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati. La cosa non andò a buon fine per le pressioni Britanniche che in realtà avevano il loro centro ed un progetto segreto il Project Colding. Anche durante il periodo delle presidenze USA con Reagan e Sovietica con Gorbaciov, tra i due ci furono molti scambi sul problema UFO e il culmine fu raggiunto quando alle Nazioni Unite il Presidente Ronald Reagan, tra lo stupore dei membri dell’Assemblea Generale pronuncio questo concetto: “E se tutti noi nel mondo fossimo minacciati da un potere esterno, dallo spazio esterno, da un altro pianeta. All’improvviso scopriremmo di non avere alcuna differenza“. Oppure con Gorbaciov “Occasionalmente penso a quanto velocemente le nostre differenze in tutto il mondo svanirebbero se dovessimo affrontare una minaccia aliena al di fuori di questo mondo.“ Oggi assistiamo invece con la ripresa della corsa spaziale all’uso geo politico sugli UFO. I media USA il 17 dicembre del 2017, annunciarono al mondo che gli USA stavano continuando segretamente a studiare gli Oggetti Volanti Non Identificati, con budget di 22 milioni di $ all’anno.  Poi viene deciso di presentare al pubblico  tre video con il beneplacito del Pentagono e alla fine la US Navy sarà costretta ad ammettere che i video sono autentici e gli oggetti ripresi dai piloti sono reali, solo che hanno deciso di  nominare gli UFO, UAP Unidentified Aerial Phenomena, in sostanza si cambia il nome  ma il problema rimane invariato. Intanto In Cina e in Russia assistiamo a congressi con importanti scienziati e ufologi per preparare commissioni ufficiali di studio e nel frattempo in USA viene costituita una associazione di scienziati per studiare le analisi dei dati sui video ripresi dai piloti imbarcati della US Navy. Insomma le acque si stanno muovendo dopo un lungo periodo di stagnazione e c’è chi teme nuove news a riguardo potrebbero provocare uno tsunami destabilizzante.

8) Negli ultimi tempi dagli USA sono arrivate conferme “istituzionali” di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Perché importanti istituzioni americane avrebbero deciso di svelare ora questi contatti?

Proprio in questi giorni la Commissione di intelligence del Senato Usa ha votato per richiedere alle agenzie di intelligence e al dipartimento della Difesa, di compilare un’analisi pubblica dettagliata di tutti i dati raccolti sui “fenomeni aerei non identificati”, comprese le intrusioni registrate dai piloti della marina militare negli ultimi anni. Confermando così che è esiste una Task force di Intelligence specifica per gli UAP/ufo, dopo la Advanced Aerospace Threat Identification Program (AATIP).  Perché?  Posso solo immaginarlo, ma forse per esplicitarlo è meglio aspettare le risultanze parlamentari. Tuttavia ricordo bene nl convegno di Roma i principali protagonisti USA, come Luis Elizondo ex responsabile del AATIP, ci allertò dicendo che quello che abbiamo visto fino ad allora era solo la punta dell’iceberg e che bisognava aspettare le ultime novità. Certamente la pandemia ancora in corso, avrà rallentato tale processo, ma dalle recentissime notizie che ci giungono da Washington, sembra che ci stiano preparando a nuove importanti verità. Infatti siamo proprio mentre scrivo difronte ad una storica decisione: il  Senato Select Committee on Intelligence, lo SSCIha votato la richiesta alle varie agenzie di Intelligence che in USA sono ben 32 ed al Dipartimento della Difesa di condurre un dettagliata analisi pubblica di tutti i dati raccolti sul fenomeno UAP compreso anche le intrusioni registrate dai piloti della Marina negli ultimi anni. Ricordiamo in oltre che per la prima volta è stato chiesto ai piloti di segnalare tracce o cose riguardanti gli UAP durante le loro missioni estendendo tale richiesta a tutti i piloti, civili e militari. Ciò rivoluziona l’approccio a tale fenomeno in quanto i piloti per non parlare degli astronauti, subivano un pesante condizionamento e pressione affinché negassero tali incontri, pena gravi sanzioni o licenziamenti. Attualmente il Panel del Senato USA è presieduto da Senatore della Florida Marco Rubio ed ha ordinato la centralizzazione di tutte le informazioni sugli UFO/UAP compreso quelle di provenienza satellitare oltre alle varie agenzie compreso l’FBI.

9) Presidente Bibolotti, è vero che presso l’ONU esiste un incarico specifico per definire i protocolli di contatto con civiltà extraterrestri?

No attualmente non esiste purtroppo nessun incarico specifico anche se le Nazioni Unite si sono occupate del problema UFO in varie occasioni. La più clamorosa fu  la dichiarazione rilasciata  da U-Thant,  Segretario Generale delle Nazioni Unite al “New York Post” il 27-6-1967: “Il problema più importante che dobbiamo affrontare alle Nazioni Unite dopo la guerra del Vietnam, è il fenomeno Ufo”. Ma il 23-1-1970 U Thant, interrogato dai giornalisti a proposito degli Ufo al suo arrivo a Ottawa in Canada, rispose: “Ci sono cose sulle quali mi è stato proibito di parlare”.
Ricordiamo che nel 1967 ci fu un discorso del Fisico James McDonald alle Nazioni Unite il 7-6-1967.
Dieci anni dopo fu sollecitato un Rapporto su gli UFO all’ONU, il 14-luglio 1978: con il Segretario Generale ONU Kurt Waldheim nell’ambito della 33° Assemblea Generale delle Nazioni Unite ci fu la famosa raccomandazione Recommendation to Establish UN Agency for UFO Research – UN General Assembly decision 33/426, 1978.

10) Una domanda finale: secondo lei dovremmo abbracciare con felicità l’arrivo di una civiltà extraterrestre o dovremmo preparare a difenderci?

Credo che questa sia forse l’unica domanda dove qualsiasi risposta potrebbe essere lecita. Allora mi lancio in congetture e dissertazioni ardite o ipotesi dibattute in pubblico senza però sposarne alcuna, perché come ipotesi potrebbero essere tutte valide o meno. Una civiltà avanzata non invaderebbe probabilmente il pianeta, come accade spesso nella cinematografia USA, avendo già in partenza una schiacciante superiorità tecnologica e quindi militare, ma userebbe forse se non probabilmente, inviati con codici di comportamento. Senza voler offendere nessuna credenza religiosa mi viene in mente una teoria: quella degli extraterrestri scambiati per  Dei e quindi accolti come civilizzatori dell’umanità anziché soggiogatori del nostro libero arbitrio, iniziando un lento condizionamento mentale e di costume tramite  quello che le religioni chiamano testi sacri, divulgati da questi ambasciatori divinizzati alla stregua dei profeti o divinità. Cioè i profeti/politici che propagandano i programmi ritenuti divini dai più, in realtà potrebbero essere  programmi politici di  consenso. Probabilmente se sino ad oggi non siamo mai stati invasi militarmente, è perché forse siamo come un oasi in mezzo a chissà quali rotte, come descritto nelle mappe vediche e le oasi nessuno le distrugge, sono un area  neutrale di rifornimento e riposo per tutti.  Comunque il contatto, sarebbe l’evento più importante per l’umanità. Anche  la  scienza si è trasformata da ricerca libera a dogma dove valgono solo i protocolli, come sacre scritture. Le tematiche affrontate in questa intervista sono per molti scienziati, argomenti privi di valore scientifico ed epistemologico. In fondo l’attuale scienza si è trasformata da ricerca a dogma e in risposta a tale atteggiamento ricordo la frase di Einstein: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare,  finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”.  Gia Kopernico, con la sua rivoluzione, Galileo con le sue osservazioni e poi Giordano Bruno, crearono non pochi problemi alle superstizioni religiose dell’epoca. Anche oggi, il contatto con altre civiltà cambierebbe per sempre la concezione della posizione dell’uomo nell’universo. Herbert George Wells, giornalista e scrittore inglese, autore del libro “La guerra dei Mondi” recandosi a Mosca nel 1920 intervistò Lenin, che affermò che: «Se riusciremo a stabilire delle comunicazioni interplanetarie, tutti i nostri concetti filosofici, morali e sociali dovranno essere riveduti. Ciò imporrebbe la fine della regola della violenza quale mezzo e metodo di progresso». Meno incoraggianti sono le considerazioni fatte dal fisico Stephen Hawking. “Sono sempre più convinto che non siamo soli, ma se gli Alieni ci stanno trovando, allora devono  essere immensamente più potenti e per loro non possiamo essere più importanti di quanto non lo siano per noi i batteri” e “ se gli alieni ci visiteranno, potrà finire come con la scoperta dell’America fatta da Cristoforo Colombo. Per gli indigeni non è andata bene. Gli extraterrestri potrebbero diventare nomadi e tentati di conquistare e colonizzare tutti i pianeti che raggiungeranno”. Personalmente penso siano tutte congetture, anche se espresse dalle migliori menti del nostro pianeta. Comunque sulla base della legge dei grandi numeri, poiché quando si parla di extraterrestri  non nel senso platonico di “cavallo e cavallinità”, il rapporto con noi terresti non è tra  noi e loro, cioè una civiltà terrestre e una civiltà extraterrestre, ma della civiltà terrestre e migliaia o miliardi di civiltà extraterrestri. Quindi probabilmente gli scenari sono infiniti.

Forse quanto da me auspicato sul “cambio di paradigma” sulla percezione del fenomeno UFO, sta proprio avvenendo in questi tempi con il rilascio di documentazioni video governative presentate al mondo a mezzo stampa e  tv e queste domande sono la logica conseguenza ed evoluzione di un pensiero sia giornalistico sia  epistemologico, aperto alle nuove ricerche e pronto ad affrontare scenari futuri con metodo e serietà. Tutte queste domande meriterebbero  approfondimenti maggiori e ulteriori analisi come contributo a quello che Hynek considerava la scienza del terzo millennio.  Forse ciò rappresenterebbe lo scenario di un’umanità inserita in una famiglia universale allargata anche a noi. Concludo con una citazione di Eraclito che uso come parametro per le mie ricerche e riflessioni ”Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti”.